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Basta seguire il segnavia 227 – 227A che dal centro di Zone conduce alle pendici e alla sommità, poi, del monte Guglielmo per immergersi nel mondo incantato degli gnomi.

Le loro buffe figure sbucano all’improvviso a fianco del sentiero, non si fanno spaventare dalla pioggia o dal sole troppo caldo, dal vento o dalla neve; in ogni caso a proteggerli ci sono sempre gli alberi del bosco.

Non si fanno distrarre dai montanari che vogliono raggiungere la cima del Guglielmo e nemmeno dai bambini che curiosi si avventurano nel Bosco per sorprenderli; qualche volta pare parlino con il loro “papà” il cosiddetto “Rosso di Zone”, all’anagrafe Luigi Zatti che li ha creati scolpendo dei tronchi tagliati che affondano ancora le radici nel terreno del bosco.

Pare che lo rimproverino quando non li ritrae con sembianze simili al vero o quando si baciano all’italiana, mentre, si sa gli gnomi sono creature nordiche e preferisco il bacio con il naso, all’esquimese. Per sincerarsi di tutto e per scoprire se qualche nuovo personaggio è comparso nella compagnia basta chiedere del “Bosco degli gnomi” a Zone.

La storia

 

Nel tempo in cui Cielo e Terra erano permeabili e gli uomini parlavano con gli dei, con le creature fatate del cielo e della terra, dell’aria e dell’acqua, convivevano genti di nazioni diverse che avevano lo stesso sogno: vivere in armonia nella città del sogno, seguendo il ritmo della natura e delle stagioni.

Zone, La meravigliosa città delle piramidi. Una volta c’era. Oggi la città delle piramidi di giorno sparisce e ne rimane una traccia, sospesa, fatta di palafitte di roccia sospese. C’è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: ciò che rimane della città è sul vuoto. legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Sotto per centinaia e centinaia di metri, il nulla: qualche nuvola, scorre; s’intravede piú in basso il fondo del burrone.

 

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Più in là il lago e la sua Isola incantata

Inaccessibile all’uomo di giorno, di notte la città si popola di creature fantastiche che appartengono alla notte dei tempi: folletti, gnomi, fate, streghe e animali raccontati da storie nate attorno al fuoco nei boschi.

È possibile a volte incontrarli su sentieri solitari e nei boschi, nascosti alla luce del sole. Prendono forma e si confondono con i legni degli alberi.

Si vestono dei colori della natura. Sono la memoria del tempo in cui l’uomo viveva in simbiosi con lo spirito del creato.

La leggenda narra di una meravigliosa ragazza, Viola del bosco, con i capelli neri e gli occhi color terracielo, che ogni giorno, all’imbrunire, appariva nel bosco per incontrare lo sguardo dell’Innamorato, il suo giovane cavaliere dai capelli color del ghiaccio, che svaniva ad ogni cambio di luce.

Solo quando la città dei sogni sarà ricostruita, potranno vivere insieme ogni momento, abbracciati, portando l’armonia del loro amore sulla città e le sue genti. Questa fu la città di Zone in cui le genti si stabilirono, aspettando che una notte si ripetesse quella scena.

Nessuno di loro, nè nel sonno nè da sveglio, vide mai più la donna. Se volete credermi, bene.

Iniziate il viaggio. Non importa la meta.

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